La Landesordnung – Gli statuti
Già il 14 maggio, nell’abbazia di Novacella occupata, Gaismayr aveva proposto ai rivoltosi una lista di lamentanze e richieste da presentare in una trattativa con Ferdinando I, arciduca d’Austria e conte del Tirolo. Successivamente, pur restando a governare a Bressanone e quindi non partecipando direttamente nè alla Dieta di Merano di fine maggio, nè a quella di Innsbruck di inizio giugno, convocata da Ferdinando per guadagnare tempo in attesa di truppe di rinforzo, Gaismayr ispirò gran parte degli articoli redatti a Merano, che, uniti a quelli dei nordtirolesi, andarono a costituire i quasi 100 articoli presentati ad Innsbruck all’arciduca.
Imprigionato a tradimento a metà agosto ad Innsbruck, Gaismayr riuscì a inizio ottobre a fuggire e a riparare in Svizzera, dove conobbe Ulrich Zwingli, il grande riformatore elvetico, del quale pare abbia condiviso la visione.
Per quanto gli storici non siano concordi circa la stesura materiale della Landesordnung, si ritiene che Gaismayr abbia significativamente contribuito ad ispirarne i contenuti principali.
In essa si delinea la visione di una repubblica democratica sul modello svizzero, plurilinguistica e pluriconfessionale, priva di privilegi e di disuguaglianze tra i ceti. Sul modello riformato, venivano eliminati il culto delle immagini e la messa. Bressanone doveva diventare la capitale politica e culturale del Paese, dove la giustizia doveva venire esercitata da ufficiali elettivi pagati dallo Stato. Importanti norme regolavano l’agricoltura e la tutela delle categorie più deboli. Trento doveva diventare il centro artigianale ed i prodotti essere venduti a prezzo di costo. Le risorse minerarie dovevano appartenere al Paese e sarebbe stato vietato il loro sfruttamento da parte di imprenditori stranieri. Un progetto di grande modernità.
E, pur vittorioso sul piano militare e pur dopo una sanguinosa repressione della rivolta, sotto l’impressione determinata dagli avvenimenti l’arciduca Ferdinando pensò bene di tentare di calmare il popolo accogliendo una parte consistente delle richieste nella sua prima Landesordnung del 1526.
Stefano Frenez
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