I principi vescovi
Hartmannsmantel
Mantel des Bischof Hartmann (1140-1164).
© Hofburg Brixen
I re ovvero gli imperatori tedeschi non potevano fidarsi delle diverse famiglie di conti, che amministravano il nostro paese. Per rendere i loro itinerari di viaggio più sicuri, conferirono i territori più importanti come feudi ai vescovi di Trento e Bressanone, che dimostravano fedeltà nei loro confronti. Ai vescovi non era concesso sposarsi e non avevano eredi fisici legittimi.
L’imperatore Enrico II assegnò nel 1004 la zona di passaggio alla pianura padana della contea di Trento ai vescovi di Trento.
L’imperatore Corrado II confermò nel 1027 la concessione della contea di Trento ai vescovi trentini e assegnò loro anche le contee della Val Venosta e di Bolzano. Inoltre assegnò ai vescovi di Bressanone le contee delle valli Norital e Inntal da Zirl (foce del fiume Melach nell’Inn) fino al fiume Ziller.
Durante il regno dell'imperatore Enrico IV, nel 1091 la contea della Val Pusteria fu assegnata ai vescovi di Bressanone.
I vescovi di Bressanone e di Trento diventarono quindi sovrani secolari e portarono il titolo di “principe vescovo”. Ottennero diritti reali e dipendevano direttamente dal re ovvero dall’imperatore e amministravano nel suo nome i territori affidati. Tra i diritti vi erano procure giudiziarie, diritti doganali, di mercato e di battere moneta.
Tuttavia, i vescovi non amministravano in prima persona i territori affidati, ma a loro volta li affidavano a diverse famiglie di conti, i quali avevano assunto la funzione di protettori (balivi). La legge ecclesiastica vietava ai vescovi il diritto di vita e di morte (condanne di morte). Col passare del tempo i conti si impadronirono dei territori affidati, successivamente li lasciarono in eredità e grazie a matrimoni, contratti di compravendita e azioni belliche riuscirono a espanderli e a consolidare il loro potere. I vescovi si difesero violentemente, causando conflitti brutali tra il clero e i nobili.
Le famiglie più importanti erano i conti di Andechs, Appiano e Tirolo. I conti del Tirolo furono quelli che raggiunsero l'importanza più rilevante.
Mag. Anton Prock
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