SCUOLA
E AUTONOMIA - Siamo primi al mondo
di Romano Viola
Per la scuola
locale si tratta, senza esagerare, di un evento di importanza
storica. In primo luogo per la scuola tedesca
...
Non dobbiamo
infatti dimenticare che è la scuola di una minoranza
nazionale austriaca che, dal novembre del 1918,
è rimasta in Italia staccata dalla madrepatria. Che ha subito
durante il ventennio fascista un brutale tentativo di italianizzazione.
Che per questa ragione è stata poi costretta ad utilizzare
per decenni, formandoli sul campo, molti insegnanti privi di regolare
formazione accademica.
Malgrado tante
drammatiche difficoltà, questa coraggiosa e tenacissima minoranza
non si è mai arresa, ed ha sempre dedicato alla sua scuola
un impegno ammirevole. Dopo la conquista del secondo
Statuto di Autonomia, ha potuto anche investirci risorse finanziarie
imponenti.
Mancava ancora,
tuttavia, la dimostrazione scientifica della reale efficacia di
un sforzo cosi massiccio. Mancava, soprattutto, la verifica
che la scuola sudtirolese poteva reggere il confronto con
la scuola dell’Austria e della Germania, nel campo
della conoscenza della madrelingua tedesca ...
... alcune
ragioni sono già fin d’ora evidenti.
Come la scuola tedesca, anche quella italiana ha la fortuna di poter
operare all’interno di una società
certo non perfetta, ma comunque prospera ed ordinata.
Caratterizzata
da piena occupazione e da bassa criminalità,
nonché da infrastrutture, servizi
sanitari socio-assistenziali, edilizia pubblica
di ottimo livello.
Grazie ai notevoli
investimenti consentiti dall’Autonomia, la nostra scuola ha
inoltre strutture e dotazioni molto buone.
Sempre grazie all’Autonomia, l’impegno degli insegnanti
è reso più gratificante e sereno da retribuzioni
nettamente superiori rispetto a quelle dei loro colleghi
del resto d’Italia.
Le famiglie,
per parte loro, sono molto sensibili ed attente
ai problemi dell’educazione.
E i nostri studenti,
evidentemente, non hanno soltanto una gran quantità di telefonini,
motorini, scarpe e giubbotti alla moda, ma anche voglia
di studiare e sale in zucca. |