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Denominazione degli utensili di lavoro |
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Denominazioni degli utensili di lavoro
Spesso, dalle denominazioni degli utensili si può riconoscere chiaramente il processo di evoluzione dell'oggetto in questione.
Ad esempio, non di rado si incontra il termine "Erschbaum" per un terreno da pascolo. Questo termine è stato adottato dai folcloristi in modo assolutamente acritico, senza riflettere sul fatto che il modello sonoro è una trasposizione errata nella lingua standard del termine locale e dialettale "Easchpon", che deriva dalla parola “êspan” dell'alto tedesco. In alto tedesco, "ê" significava legge, disposizione, norma, diritto, quindi "êspan" era un pascolo non recintato dove l'intera comunità del villaggio aveva il diritto di rinchiudervi il bestiame.
Per i veicoli, il popolo aveva numerose definizioni: "Graie", "Gruie", "Groie", "Grigl", "Mistgstelle", "Gratten", "Pennengratten", "Radlgrutte", "Schuber", "Ggigg Pogeitsche" ed altri ancora.
Da dove vengono questi nomi? "Graie", "Gruie", "Groie" e "Grigl"derivano dal celtico "caruca", che nel regno celtico del Norico indicava la carrozza di gala di un sovrano. Durante la formazione del reto-romanzo, le leggi della fonetica trasformarono "Caruca" in "Garüga" e nella lingua tedesca quindi, sempre per la fonetica, diventò "Grige" e "Grigl". In alcuni territori scomparve la vecchia ü, insieme alla “iu” derivata dal dittongo indogermanico “eu”, che nel dialetto bavarese-austriaco veniva riprodotta con "ui" o "oi", da qui derivarono le fonazioni “Groie” e “Gruie”. Da un punto di vista pratico, la carrozza di gala celtica di un tempo divenne un semplice carro a due ruote, un tipico esempio di bene culturale declassato.
Da Egon Kühebacher in De Rachewiltz (Hrsg.) 1989 |
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Letzte Änderung: 30.03.2012
© Pädagogisches Institut für die deutsche Sprachgruppe - Bozen. 2000 -
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- Denominazioni degli utensili di lavoro
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