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Poli Luisa

Giovedì, 25 Luglio 2019

Categoria:

L2
 

Degli aspetti positivi di questo pensiero pedagogico ho già scritto ampiamente.

Questa è l’occasione per delineare gli aspetti che potrebbero essere negativi, se non vengono presi in considerazione alcune situazioni.

Gli alunni hanno un piano settimanale che deve essere svolto e l’introduzione a nuovi argomenti viene svolta in piccoli gruppi. (5-6 alunni)

Questo significa che lo stesso aspetto di un argomento, ad esempio, la casa ( le parti della casa e gli articoli) viene proposto ad ogni gruppo con alcune differenze dovute al grado di conoscenza della lingua.  Ho bisogno quindi di una settimana intera per affrontare la stessa tematica mentre alla collega, che insegna in maniera” tradizionale”, basta una lezione.

Certo lavorare in piccoli gruppi, guardare negli occhi gli alunni, dare ed avere subito un feedback ha notevoli vantaggi e non vedo metodi migliori, a quelli previsti dalla pedagogia attiva.

Oltre all’introduzione di nuovi ambiti tematici l’insegnante rivede e spiega gli errori svolti nelle consegne, spiega il materiale nuovo che dovrà essere usato, …

Le ore settimanali che l’insegnante di L2 ha a disposizione sembrano non bastare mai!

Solo la lungimiranza della dirigente può ovviare al problema, assegnando più ore settimanali all’insegnante in modo tale da essere più presente in classe e concedendo una certa flessibilità.

Saluto e ringrazio la nostra dirigente, perché questa attenzione nei confronti di noi insegnanti “Reform” è palpabile.

 

 

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