rossi elena
Donnerstag, 3. Oktober 2019
Zuletzt geändert: Samstag, 9. November 2019
|
|
La scuola attiva ha il merito eccezionale di aver recuperato la dimensione che Dewey definisce bambinocentrica, soggettivistica dell’educazione scolastica.
Una scuola motivante e attenta ad attività che valorizzino il bambino come un soggetto partecipe al suo processo di crescita e di apprendimento e non come un ricettore passivo di nozioni, è una scuola che si deve allontanare sempre più dal metodo trasmissivo che vede l’alunno come un “vaso” da riempire.
E` una scuola che si deve aprire al mondo al di fuori e questo determina la necessità di una sua diversa strutturazione per divenire il luogo della sperimentazione, dei laboratori, dell’apprendere facendo.
Freinet aggiunge a questa caratteristica la dimensione “politica” e porta a passare a un progetto scuola che tiene conto di una molteplicità di variabili: il bambino nella sua soggettività, l’ambiente, la cultura locale, il contesto.
Questo significa mettere al centro dell’educazione l’infanzia, ma un’infanzia che si può costruire solo nel rapporto con gli altri.
Cfr.: Fabbroni F., in Freinet: dialoghi a distanza, Quaderni di cooperazione educativa 19, La Nuova Italia, 1997.
|
Kategorien:
Info Dewey Freinet